3. CONOSCENZA E' PARTECIPAZIONE... E PACE
ALDROVANDI
Il Sindaco deve coinvolgere la Cittadinanza nelle scelte delle opere strategiche o altamente impattanti sulla città?
No, spetta al Sindaco ed alla Giunta scegliere per il bene della città
No, la scelta del partito/coalizione implica l’accettazione del relativo programma
No, il coinvolgimento della cittadinanza potrebbe portare a non decidere nulla
Sì, bisogna favorire l’attivazione delle “Istruttorie Pubbliche” formali, come previsto dallo Statuto Comunale su vari temi, con obbligo di relazioni e valutazioni finali SI
Sì, a scopo consultivo è anche opportuno un referendum pubblico per le opere strategiche o più impattanti; la decisione finale spetta però al Sindaco ed alla maggioranza SI
Sì, con referendum pubblico, preceduto da campagne informative; si procederà con tali opere solo se la maggioranza dei cittadini sarà favorevole (con / senza “quorum” ?)
Si, si deve comunque prevedere uno “strumento di verifica” periodica (es. quadrimestrale), attraverso i Quartieri (se permane la situazione attuale o nelle nuove forme), per la valutazione dei progetti in corso di realizzazione e per valutare strumenti di correzione del proprio operato in caso di difficoltà o rallentamenti SI
Non esiste partecipazione senza una informazione corretta ed essenziale sui problemi e sulle scelte della pubblica amministrazione. L’informazione deve essere diffusa sul territorio e di facile accesso. Indichi se e quali azioni intende attuare e con l’ordine di priorità.
installazione e manutenzione di bacheche pubbliche distribuite in punti di incontro adeguatamente selezionati in ogni quartiere in cui esporre avvisi ed annunci di appuntamenti, scadenze, incontri, per la libera affissione da parte dei proponenti delle iniziative, lasciando alla loro cura e gestione la stessa fruibilità delle bacheche SI
accordo con l’azienda ATC per l’uso delle fermate degli autobus e di bacheche nei bus stessi per la diffusione delle informazioni (certificate da opportuno ufficio comunale) delle associazione e organizzazioni “no profit” NO
sperimentazione di “bacheche telematiche” collegate con il sistema informatizzato dei quartieri per informazioni pubbliche, istituzionali e pubblicitarie di quartiere SI
informazioni dedicate per interessi: “città per i bambini” ecc. da esporre nei quartieri e/o rendere disponibili via rete SI
Pensare Bologna nel futuro dell’Europa e del mondo non significa solamente avviare investimenti, valorizzare le risorse umane, sostenerne l’impegno culturale, ma anche renderla protagonista di una presenza nuova di dialogo e di pace con le città del mondo, che oggi vivono sulla frontiera dei conflitti il drammatico tempo della guerra. Nel tempo della globalizzazione tutti possono fare la guerra, ma è anche vero che tutti possono fare la pace.
Lei è intenzionato a:
- Mantenere/rafforzare il “Tavolo provinciale per la pace”, luogo di confronto e di lavoro comune, adoperandosi affinché la diffusione di una cultura di pace non resti confinata nei programmi elettorali e nelle commemorazioni ufficiali SI / NO SI
- Entrare a far parte del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i diritti umani e la Tavola per la pace di Perugia SI / NO SI
- Sostenere, insieme alle ONG, progetti di cooperazione internazionale dove risulti importante la presenza e l’attenzione della nostra comune SI / NO SI
- Creare e gestire una “Casa della Pace”, luogo aperto al pubblico con continuità, soprattutto la sera, che possa diventare uno spazio fisico d’incontro, dotandola di una “Sala del Silenzio”, cioè un ambiente dedicato al silenzio e al confronto fra le religioni .SI / NO SI
BUGANI
Il Sindaco deve coinvolgere la Cittadinanza nelle scelte delle opere strategiche o altamente impattanti sulla città?
Si, con referendum pubblico, senza quorum, preceduto da campagne informative; si procederà con tali opere solo se la maggioranza dei cittadini sarà favorevole.
Non esiste partecipazione senza una informazione corretta ed essenziale sui problemi e sulle scelte della pubblica amministrazione. L’informazione deve essere diffusa sul territorio e di facile accesso. Indichi se e quali azioni intende attuare e con l’ordine di priorità.
Diffondere le informazioni sul territorio è una priorità, quindi l'installazione e manutenzione di bacheche pubbliche distribuite in punti di incontro adeguatamente selezionati in ogni quartiere è importante, ma noi riteniamo che lo strumento fondamentale per condividere le informazioni sia internet.
Pensare Bologna nel futuro dell’Europa e del mondo non significa solamente avviare investimenti, valorizzare le risorse umane, sostenerne l’impegno culturale, ma anche renderla protagonista di una presenza nuova di dialogo e di pace con le città del mondo, che oggi vivono sulla frontiera dei conflitti il drammatico tempo della guerra. Nel tempo della globalizzazione tutti possono fare la guerra, ma è anche vero che tutti possono fare la pace.
Lei è intenzionato a:
- Mantenere/rafforzare il “Tavolo provinciale per la pace”, luogo di confronto e di lavoro comune, adoperandosi affinché la diffusione di una cultura di pace non resti confinata nei programmi elettorali e nelle commemorazioni ufficiali? SI
- Entrare a far parte del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i diritti umani e la Tavola per la pace di Perugia? SI
- Sostenere, insieme alle ONG, progetti di cooperazione internazionale dove risulti importante la presenza e l’attenzione della nostra comune? SI
- Creare e gestire una “Casa della Pace”, luogo aperto al pubblico con continuità, soprattutto la sera, che possa diventare uno spazio fisico d’incontro, dotandola di una “Sala del Silenzio”, cioè un ambiente dedicato al silenzio e al confronto fra le religioni? SI
CORTICELLI
Il Sindaco deve coinvolgere la Cittadinanza nelle scelte delle opere strategiche o altamente impattanti sulla città?
No, spetta al Sindaco ed alla Giunta scegliere per il bene della città
No, la scelta del partito/coalizione implica l’accettazione del relativo programma
No, il coinvolgimento della cittadinanza potrebbe portare a non decidere nulla
Sì, bisogna favorire l’attivazione delle “Istruttorie Pubbliche” formali, come previsto dallo Statuto Comunale su vari temi, con obbligo di relazioni e valutazioni finali
Sì, a scopo consultivo è anche opportuno un referendum pubblico per le opere strategiche o più impattanti; la decisione finale spetta però al Sindaco ed alla maggioranza
Sì, con referendum pubblico, preceduto da campagne informative; si procederà con tali opere solo se la maggioranza dei cittadini sarà favorevole (con / senza “quorum” ?)
Si, si deve comunque prevedere uno “strumento di verifica” periodica (es. quadrimestrale), attraverso i Quartieri (se permane la situazione attuale o nelle nuove forme), per la valutazione dei progetti in corso di realizzazione e per valutare strumenti di correzione del proprio operato in caso di difficoltà o rallentamenti
Non esiste partecipazione senza una informazione corretta ed essenziale sui problemi e sulle scelte della pubblica amministrazione. L’informazione deve essere diffusa sul territorio e di facile accesso. Indichi se e quali azioni intende attuare e con l’ordine di priorità.
installazione e manutenzione di bacheche pubbliche distribuite in punti di incontro adeguatamente selezionati in ogni quartiere in cui esporre avvisi ed annunci di appuntamenti, scadenze, incontri, per la libera affissione da parte dei proponenti delle iniziative, lasciando alla loro cura e gestione la stessa fruibilità delle bacheche
accordo con l’azienda ATC per l’uso delle fermate degli autobus e di bacheche nei bus stessi per la diffusione delle informazioni (certificate da opportuno ufficio comunale) delle associazione e organizzazioni “no profit”
sperimentazione di “bacheche telematiche” collegate con il sistema informatizzato dei quartieri per informazioni pubbliche, istituzionali e pubblicitarie di quartiere
informazioni dedicate per interessi: “città per i bambini” ecc. da esporre nei quartieri e/o rendere disponibili via rete
Altro : Istituire dei totem elettronici interattivi localizzati nelle strade cittadine dove il cittadino potrà connettersi per assumere informazioni sulla città e sulla vita quotidiana in ogni ambito , civile amministrativo sportivo culturale .
Pensare Bologna nel futuro dell’Europa e del mondo non significa solamente avviare investimenti, valorizzare le risorse umane, sostenerne l’impegno culturale, ma anche renderla protagonista di una presenza nuova di dialogo e di pace con le città del mondo, che oggi vivono sulla frontiera dei conflitti il drammatico tempo della guerra. Nel tempo della globalizzazione tutti possono fare la guerra, ma è anche vero che tutti possono fare la pace.
Lei è intenzionato a:
- Mantenere/rafforzare il “Tavolo provinciale per la pace”, luogo di confronto e di lavoro comune, adoperandosi affinché la diffusione di una cultura di pace non resti confinata nei programmi elettorali e nelle commemorazioni ufficiali SI / NO
- Entrare a far parte del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i diritti umani e la Tavola per la pace di Perugia SI / NO
- Sostenere, insieme alle ONG, progetti di cooperazione internazionale dove risulti importante la presenza e l’attenzione della nostra comune SI / NO
- Creare e gestire una “Casa della Pace”, luogo aperto al pubblico con continuità, soprattutto la sera, che possa diventare uno spazio fisico d’incontro, dotandola di una “Sala del Silenzio”, cioè un ambiente dedicato al silenzio e al confronto fra le religioni .SI / NO
Altro : L’amministrazione Comunale non ha ruolo né competenze negli ambiti internazionali. Occorre focalizzarsi sulla gestione del Comune in un momento di grande difficoltà di risorse e di capacità di intervento
MEROLA
Il Sindaco deve coinvolgere la Cittadinanza nelle scelte delle opere strategiche o altamente impattanti sulla città?
Le Istruttorie pubbliche previste dallo Statuto comunale sono sicuramente uno strumento utile e da utilizzare. La mia proposta è che presso le Municipalità vengano realizzate piattaforme partecipative, simili all’Urban centre, per l’informazione e l’autonoma organizzazione dei cittadini, e che vengano attivati processi partecipativi sulle principali decisioni pubbliche (referendum, sondaggi deliberativi, giurie di cittadini, town meeting).
Sono d’accordo, il referendum consultivo è previsto dallo Statuto comunale.
Il referendum deliberativo non è previsto dallo Statuto. Per ricorrervi bisognerebbe prima inserirlo nelle norme, e credo sia necessario valutarne l’utilità in relazione alle altre pratiche partecipative di cui al precedente punto 4, che per essere attuate hanno bisogno anch’esse di un aggiornamento della normativa.
Sono d’accordo sulla necessità di uno strumento di verifica periodico dei progetti in corso di realizzazione, attraverso le Municipalità.
Non esiste partecipazione senza una informazione corretta ed essenziale sui problemi e sulle scelte della pubblica amministrazione. L’informazione deve essere diffusa sul territorio e di facile accesso. Indichi se e quali azioni intende attuare.
Il mio programma prevede la creazione di una Iperbole 2.0, capace di usare i social media per il dialogo tra Comune e cittadini e di sperimentare forme avanzate di partecipazione e interazione (sull’esperienza di Fix my Street) per scambiare informazioni, segnalare disservizi, fornire informazioni multilingue, monitorare le risposte e le soluzioni. Questo succede già in molte città europee.
Buona l’idea della messa in opera di bacheche pubbliche distribuite in punti di incontro adeguatamente selezionati in ogni quartiere e l’accordo con Atc per l’uso delle fermate degli autobus per la diffusione delle informazioni.
Pensare Bologna nel futuro dell’Europa e del mondo non significa solamente avviare investimenti, valorizzare le risorse umane, sostenerne l’impegno culturale, ma anche renderla protagonista di una presenza nuova di dialogo e di pace con le città del mondo, che oggi vivono sulla frontiera dei conflitti il drammatico tempo della guerra. Nel tempo della globalizzazione tutti possono fare la guerra, ma è anche vero che tutti possono fare la pace.
Sono intenzionato a mantenere e rafforzare il “Tavolo provinciale per la pace”, luogo di confronto e di lavoro comune, adoperandosi affinché la diffusione di una cultura di pace non resti confinata nei programmi elettorali e nelle commemorazioni ufficiali. Entrare a far parte del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i diritti umani e la Tavola per la pace di Perugia. Sostenere, insieme alle ONG, progetti di cooperazione internazionale. Una “Casa della Pace” a Bologna esiste già da 10 anni. E’ al Quartiere Savena. L’ho voluta fortemente io quando ero presidente di Quartiere.
TERRA
Il Sindaco deve coinvolgere la Cittadinanza nelle scelte delle opere strategiche o altamente impattanti sulla città?
No, spetta al Sindaco ed alla Giunta scegliere per il bene della città
No, la scelta del partito/coalizione implica l’accettazione del relativo programma
No, il coinvolgimento della cittadinanza potrebbe portare a non decidere nulla
Sì, bisogna favorire l’attivazione delle “Istruttorie Pubbliche” formali, come previsto dallo Statuto Comunale su vari temi, con obbligo di relazioni e valutazioni finali
Sì, a scopo consultivo è anche opportuno un referendum pubblico per le opere strategiche o più impattanti; la decisione finale spetta però al Sindaco ed alla maggioranza
Sì, con referendum pubblico, preceduto da campagne informative; si procederà con tali opere solo se la maggioranza dei cittadini sarà favorevole (con “quorum” ?)
Si, si deve comunque prevedere uno “strumento di verifica” periodica (es. quadrimestrale), attraverso i Quartieri (se permane la situazione attuale o nelle nuove forme), per la valutazione dei progetti in corso di realizzazione e per valutare strumenti di correzione del proprio operato in caso di difficoltà o rallentamenti
Non esiste partecipazione senza una informazione corretta ed essenziale sui problemi e sulle scelte della pubblica amministrazione. L’informazione deve essere diffusa sul territorio e di facile accesso. Indichi se e quali azioni intende attuare e con l’ordine di priorità.
installazione e manutenzione di bacheche pubbliche distribuite in punti di incontro adeguatamente selezionati in ogni quartiere in cui esporre avvisi ed annunci di appuntamenti, scadenze, incontri, per la libera affissione da parte dei proponenti delle iniziative, lasciando alla loro cura e gestione la stessa fruibilità delle bacheche
accordo con l’azienda ATC per l’uso delle fermate degli autobus e di bacheche nei bus stessi per la diffusione delle informazioni (certificate da opportuno ufficio comunale) delle associazione e organizzazioni “no profit”
sperimentazione di “bacheche telematiche” collegate con il sistema informatizzato dei quartieri per informazioni pubbliche, istituzionali e pubblicitarie di quartiere
informazioni dedicate per interessi: “città per i bambini” ecc. da esporre nei quartieri e/o rendere disponibili via rete
Pensare Bologna nel futuro dell’Europa e del mondo non significa solamente avviare investimenti, valorizzare le risorse umane, sostenerne l’impegno culturale, ma anche renderla protagonista di una presenza nuova di dialogo e di pace con le città del mondo, che oggi vivono sulla frontiera dei conflitti il drammatico tempo della guerra. Nel tempo della globalizzazione tutti possono fare la guerra, ma è anche vero che tutti possono fare la pace.
Lei è intenzionato a:
- Mantenere/rafforzare il “Tavolo provinciale per la pace”, luogo di confronto e di lavoro comune, adoperandosi affinché la diffusione di una cultura di pace non resti confinata nei programmi elettorali e nelle commemorazioni ufficiali SI
- Entrare a far parte del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i diritti umani e la Tavola per la pace di Perugia SI
- Sostenere, insieme alle ONG, progetti di cooperazione internazionale dove risulti importante la presenza e l’attenzione della nostra comune SI
- Creare e gestire una “Casa della Pace”, luogo aperto al pubblico con continuità, soprattutto la sera, che possa diventare uno spazio fisico d’incontro, dotandola di una “Sala del Silenzio”, cioè un ambiente dedicato al silenzio e al confronto fra le religioni. NO Se vogliono, le religioni, hanno tutti i luoghi possibili ed immaginabili per confrontarsi. Le Istituzioni pubbliche devono essere completamente laiche. Piuttosto, servirebbe un posto dove ai credenti delle varie religioni venga insegnato il rispetto della laicità, cosa su cui tutte sono alquanto carenti.