3. CONOSCENZA E' PARTECIPAZIONE... E PACE


ALDROVANDI


Il Sindaco deve coinvolgere la Cittadinanza nelle scelte delle opere strategiche o altamente impattanti sulla città?

Non esiste partecipazione senza una informazione corretta ed essenziale sui problemi e sulle scelte della pubblica amministrazione. L’informazione deve essere diffusa sul territorio e di facile accesso. Indichi se e quali azioni intende attuare e con l’ordine di priorità.


Pensare Bologna nel futuro dell’Europa e del mondo non significa solamente avviare investimenti, valorizzare le risorse umane, sostenerne l’impegno culturale, ma anche renderla protagonista di una presenza nuova di dialogo e di pace con le città del mondo, che oggi vivono sulla frontiera dei conflitti il drammatico tempo della guerra. Nel tempo della globalizzazione tutti possono fare la guerra, ma è anche vero che tutti possono fare la pace.


Lei è intenzionato a:

- Mantenere/rafforzare il Tavolo provinciale per la pace”, luogo di confronto e di lavoro comune, adoperandosi affinché la diffusione di una cultura di pace non resti confinata nei programmi elettorali e nelle commemorazioni ufficiali SI / NO SI

- Entrare a far parte del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i diritti umani e la Tavola per la pace di Perugia SI / NO SI

- Sostenere, insieme alle ONG, progetti di cooperazione internazionale dove risulti importante la presenza e l’attenzione della nostra comune SI / NO SI

- Creare e gestire una “Casa della Pace”, luogo aperto al pubblico con continuità, soprattutto la sera, che possa diventare uno spazio fisico d’incontro, dotandola di una “Sala del Silenzio”, cioè un ambiente dedicato al silenzio e al confronto fra le religioni .SI / NO SI


BUGANI


Il Sindaco deve coinvolgere la Cittadinanza nelle scelte delle opere strategiche o altamente impattanti sulla città?


Si, con referendum pubblico, senza quorum, preceduto da campagne informative; si procederà con tali opere solo se la maggioranza dei cittadini sarà favorevole.


Non esiste partecipazione senza una informazione corretta ed essenziale sui problemi e sulle scelte della pubblica amministrazione. L’informazione deve essere diffusa sul territorio e di facile accesso. Indichi se e quali azioni intende attuare e con l’ordine di priorità.


Diffondere le informazioni sul territorio è una priorità, quindi l'installazione e manutenzione di bacheche pubbliche distribuite in punti di incontro adeguatamente selezionati in ogni quartiere è importante, ma noi riteniamo che lo strumento fondamentale per condividere le informazioni sia internet.


Pensare Bologna nel futuro dell’Europa e del mondo non significa solamente avviare investimenti, valorizzare le risorse umane, sostenerne l’impegno culturale, ma anche renderla protagonista di una presenza nuova di dialogo e di pace con le città del mondo, che oggi vivono sulla frontiera dei conflitti il drammatico tempo della guerra. Nel tempo della globalizzazione tutti possono fare la guerra, ma è anche vero che tutti possono fare la pace.


Lei è intenzionato a:

- Mantenere/rafforzare il “Tavolo provinciale per la pace”, luogo di confronto e di lavoro comune, adoperandosi affinché la diffusione di una cultura di pace non resti confinata nei programmi elettorali e nelle commemorazioni ufficiali? SI

- Entrare a far parte del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i diritti umani e la Tavola per la pace di Perugia? SI

- Sostenere, insieme alle ONG, progetti di cooperazione internazionale dove risulti importante la presenza e l’attenzione della nostra comune? SI

- Creare e gestire una “Casa della Pace”, luogo aperto al pubblico con continuità, soprattutto la sera, che possa diventare uno spazio fisico d’incontro, dotandola di una “Sala del Silenzio”, cioè un ambiente dedicato al silenzio e al confronto fra le religioni? SI


CORTICELLI


Il Sindaco deve coinvolgere la Cittadinanza nelle scelte delle opere strategiche o altamente impattanti sulla città?

Non esiste partecipazione senza una informazione corretta ed essenziale sui problemi e sulle scelte della pubblica amministrazione. L’informazione deve essere diffusa sul territorio e di facile accesso. Indichi se e quali azioni intende attuare e con l’ordine di priorità.


Pensare Bologna nel futuro dell’Europa e del mondo non significa solamente avviare investimenti, valorizzare le risorse umane, sostenerne l’impegno culturale, ma anche renderla protagonista di una presenza nuova di dialogo e di pace con le città del mondo, che oggi vivono sulla frontiera dei conflitti il drammatico tempo della guerra. Nel tempo della globalizzazione tutti possono fare la guerra, ma è anche vero che tutti possono fare la pace.


Lei è intenzionato a:

- Mantenere/rafforzare il Tavolo provinciale per la pace”, luogo di confronto e di lavoro comune, adoperandosi affinché la diffusione di una cultura di pace non resti confinata nei programmi elettorali e nelle commemorazioni ufficiali SI / NO

- Entrare a far parte del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i diritti umani e la Tavola per la pace di Perugia SI / NO

- Sostenere, insieme alle ONG, progetti di cooperazione internazionale dove risulti importante la presenza e l’attenzione della nostra comune SI / NO

- Creare e gestire una “Casa della Pace”, luogo aperto al pubblico con continuità, soprattutto la sera, che possa diventare uno spazio fisico d’incontro, dotandola di una “Sala del Silenzio”, cioè un ambiente dedicato al silenzio e al confronto fra le religioni .SI / NO

Altro : L’amministrazione Comunale non ha ruolo né competenze negli ambiti internazionali. Occorre focalizzarsi sulla gestione del Comune in un momento di grande difficoltà di risorse e di capacità di intervento


MEROLA


Il Sindaco deve coinvolgere la Cittadinanza nelle scelte delle opere strategiche o altamente impattanti sulla città?

Le Istruttorie pubbliche previste dallo Statuto comunale sono sicuramente uno strumento utile e da utilizzare. La mia proposta è che presso le Municipalità vengano realizzate piattaforme partecipative, simili all’Urban centre, per l’informazione e l’autonoma organizzazione dei cittadini, e che vengano attivati processi partecipativi sulle principali decisioni pubbliche (referendum, sondaggi deliberativi, giurie di cittadini, town meeting).

Sono d’accordo, il referendum consultivo è previsto dallo Statuto comunale.

Il referendum deliberativo non è previsto dallo Statuto. Per ricorrervi bisognerebbe prima inserirlo nelle norme, e credo sia necessario valutarne l’utilità in relazione alle altre pratiche partecipative di cui al precedente punto 4, che per essere attuate hanno bisogno anch’esse di un aggiornamento della normativa.

Sono d’accordo sulla necessità di uno strumento di verifica periodico dei progetti in corso di realizzazione, attraverso le Municipalità.


Non esiste partecipazione senza una informazione corretta ed essenziale sui problemi e sulle scelte della pubblica amministrazione. L’informazione deve essere diffusa sul territorio e di facile accesso. Indichi se e quali azioni intende attuare.

Il mio programma prevede la creazione di una Iperbole 2.0, capace di usare i social media per il dialogo tra Comune e cittadini e di sperimentare forme avanzate di partecipazione e interazione (sull’esperienza di Fix my Street) per scambiare informazioni, segnalare disservizi, fornire informazioni multilingue, monitorare le risposte e le soluzioni. Questo succede già in molte città europee.

Buona l’idea della messa in opera di bacheche pubbliche distribuite in punti di incontro adeguatamente selezionati in ogni quartiere e l’accordo con Atc per l’uso delle fermate degli autobus per la diffusione delle informazioni.


Pensare Bologna nel futuro dell’Europa e del mondo non significa solamente avviare investimenti, valorizzare le risorse umane, sostenerne l’impegno culturale, ma anche renderla protagonista di una presenza nuova di dialogo e di pace con le città del mondo, che oggi vivono sulla frontiera dei conflitti il drammatico tempo della guerra. Nel tempo della globalizzazione tutti possono fare la guerra, ma è anche vero che tutti possono fare la pace.

Sono intenzionato a mantenere e rafforzare il “Tavolo provinciale per la pace”, luogo di confronto e di lavoro comune, adoperandosi affinché la diffusione di una cultura di pace non resti confinata nei programmi elettorali e nelle commemorazioni ufficiali. Entrare a far parte del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i diritti umani e la Tavola per la pace di Perugia. Sostenere, insieme alle ONG, progetti di cooperazione internazionale. Una “Casa della Pace” a Bologna esiste già da 10 anni. E’ al Quartiere Savena. L’ho voluta fortemente io quando ero presidente di Quartiere.


TERRA


Il Sindaco deve coinvolgere la Cittadinanza nelle scelte delle opere strategiche o altamente impattanti sulla città?


Non esiste partecipazione senza una informazione corretta ed essenziale sui problemi e sulle scelte della pubblica amministrazione. L’informazione deve essere diffusa sul territorio e di facile accesso. Indichi se e quali azioni intende attuare e con l’ordine di priorità.


Pensare Bologna nel futuro dell’Europa e del mondo non significa solamente avviare investimenti, valorizzare le risorse umane, sostenerne l’impegno culturale, ma anche renderla protagonista di una presenza nuova di dialogo e di pace con le città del mondo, che oggi vivono sulla frontiera dei conflitti il drammatico tempo della guerra. Nel tempo della globalizzazione tutti possono fare la guerra, ma è anche vero che tutti possono fare la pace.


Lei è intenzionato a:

- Mantenere/rafforzare il “Tavolo provinciale per la pace”, luogo di confronto e di lavoro comune, adoperandosi affinché la diffusione di una cultura di pace non resti confinata nei programmi elettorali e nelle commemorazioni ufficiali SI

- Entrare a far parte del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i diritti umani e la Tavola per la pace di Perugia SI

- Sostenere, insieme alle ONG, progetti di cooperazione internazionale dove risulti importante la presenza e l’attenzione della nostra comune SI

- Creare e gestire una “Casa della Pace”, luogo aperto al pubblico con continuità, soprattutto la sera, che possa diventare uno spazio fisico d’incontro, dotandola di una “Sala del Silenzio”, cioè un ambiente dedicato al silenzio e al confronto fra le religioni. NO Se vogliono, le religioni, hanno tutti i luoghi possibili ed immaginabili per confrontarsi. Le Istituzioni pubbliche devono essere completamente laiche. Piuttosto, servirebbe un posto dove ai credenti delle varie religioni venga insegnato il rispetto della laicità, cosa su cui tutte sono alquanto carenti.